SIC MARINO

Il mare e la zona marina protetta

Nel 1992 è entrata in vigore un’importante direttiva europea atta alla conservazione della biodiversità, la Direttiva Habitat (92/43CEE) che nasce dall’idea che alla protezione delle singole specie debba necessariamente essere legata la protezione degli habitat in cui le stesse specie vivono. “Scopo della presente direttiva è contribuire a salvaguardare la biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche nel territorio europeo degli Stati membri al quale si applica il trattato”.

Grazie a questa direttiva sono state identificate delle zone definite Zone Speciali di Conservazione (ZSC), che comprendono Siti di Importanza Comunitaria (SIC), che dopo una fase di verifica ad opera della Commissione Europea saranno trasformati in ZSC (Zone Speciali di Conservazione), e Zone a Protezione Speciale (ZPS), quest’ultime legate esclusivamente alla protezione delle specie di uccelli elencate nell’Allegato I della Direttiva 79/409. Insieme SIC e ZPS vanno a costituire la Rete NATURA 2000, il principale strumento dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità.

Leggi tutto

Secondo il più recente elenco del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (dati del 2014) ad oggi esistono in Italia 2314 Siti di Importanza Comunitaria (SIC), 367 dei quali sono stati designati quali Zone Speciali di Conservazione, e 610 Zone di Protezione Speciale (ZPS); di questi, 335 sono siti di tipo C, ovvero SIC/ZSC coincidenti con ZPS.

Grazie a questa perimetrazione all’interno dei siti Natura 2000 in Italia sono protetti complessivamente: 131 habitat, 89 specie di flora e 111 specie di fauna (delle quali 21 mammiferi, 11 rettili, 16 anfibi, 25 pesci, 38 invertebrati) ai sensi della Direttiva Habitat; circa 387 specie di avifauna ai sensi della Direttiva Uccelli (maggiori informazioni su http://www.minambiente.it/pagina/sic-zsc-e-zps-italia). In Liguria la direttiva Habitat è stata particolarmente sentita tanto che sono stati istituiti 126 SIC, che interessano circa un quarto della superficie regionale (di cui 100 terrestri che interessano oltre 130.000 ettari e 26 marini per circa 9100 ettari) e 7 ZPS, per un totale di 19715 ettari. Solo nella provincia di Imperia si contano 23 SIC terrestri, 6 marini e 6 ZPS.

Il secondo SIC marino ligure partendo da levante è nominato “Fondali di Porto Maurizio, San Lorenzo al Mare, Torre dei Marmi”(codice di riferimento IT1315971) e occupa una superficie marina di 1202 ettari, da una profondità di 8 m. ad una profondità di 42 m. Geograficamente il sito è delimitato a est dal porto di Imperia P.M. e a ovest dalla Torre dei Marmi, fortificazione pentagonale costruita tra il 1588 ed il 1610 come zona di avvistamento e cannoneggiamento e comprende i comuni di Imperia, San Lorenzo al mare, Costarainera e Cipressa. L’area del SIC identifica una zona caratterizzata dalla presenza della Posidonia oceanica, una fanerogama di estremo interesse naturalistico e inserita in numerosi annessi internazionali.

La posidonia in questo SIC forma due praterie. Una si estende per 6 km di fronte all’abitato di san Lorenzo al Mare coprendo una superficie i circa 200 ettari tra i 5 ed i 30 m. di profondità. L’altra invece si estende davanti a Porto Maurizio, per 2,5 km di lunghezza e 2 km di larghezza occupando oltre 400 ettari di superficie marina dai 2 ai 30 m. di profondità.

Soffermandosi sulla parte relativa agli abitati di San Lorenzo al mare, Costarainera e Cipressa, il limite superiore dalla prateria inizia a circa 400 m dalla costa, preceduta da un vasto prato di Cimodocea nodosa, altra fanerogama marina che qui occupa circa 5 km di costa per un superficie di circa 120 ettari. Oltre i 30 m. di profondità, il posidonieto si fa rado e viene sostituto da un altro ambiente, altrettanto importante ed estremamente peculiare in questo tratto di costa, il coralligeno. Grazie a monitoraggi effettuati da centri di ricerca e biologi marini, sono state identificate all’interno del SIC almeno 10 specie di vertebrati e invertebrati marini considerate rare, alcune delle quali inserite negli annessi della Direttiva Habitat perché protette e da tutelare, come il mollusco Pinna nobilis o la spugna Axynella polypoides.